Biopsie cutanee
La biopsia cutanea è necessaria per la diagnosi di alcune malattie dermatologiche che non possono essere diagnosticate con gli esami dermatologici di base.
Con questa procedura si preleva un piccolo frammento di cute delle dimensioni circa di un coriandolo (4-8 mm) dalla sedi interessate. Il frammento viene successivamente analizzato da un dermatopatologo per valutare la cute a tutto spessore (quindi epidermide, derma e sottocute). A seconda delle sedi da cui deve essere prelevato il campione, questa procedura può essere eseguita con il paziente con solo anestetico locale (pazienti collaborativi, lesioni localizzate sul tronco) oppure è necessaria una sedazione o anestesia generale, se le lesioni da campionare sono localizzate in sedi estremamente sensibili come il tartufo, il muso, le orecchie e le giunzioni mucocutanee (zona perianale, perilabiale, perioculare). La guarigione è, in generale, estremamente rapida.
In dermatologia la biopsia cutanea si esegue principalmente per diagnosticare malattie immunomediate come pemfigo, lupus e vasculiti.
