FAQ
Domande e risposte
Scopri le risposte della Dottoressa Irina Matricoti alle domande più frequenti sul tuo animale a quattro zampe.

La pulizia del mantello deve essere eseguita al bisogno, in base allo stile di vita e agli ambienti che frequenta l’animale.
Lo shampoo deve essere sempre eseguito con prodotti dedicati alla specie e se fatto frequentemente, è consigliabile utilizzare dopo il lavaggio prodotti idratanti per la cute. E’ importante non contaminare lo shampoo con sporcizia e non utilizzare prodotti lasciati aperti per molto tempo, infatti lo shampoo stesso può veicolare batteri e causare infezioni della pelle.
La shampoo terapia in caso di infezioni cutanee, può essere invece prescritta dal veterinario dermatologo con una frequenza elevata (1-2 volte a settimana) come strategia terapeutica in monoterapia o come coadiuvante della terapia orale. Lo shampoo in questo caso è generalmente uno shampoo medicato disinfettante.
Esistono in commercio moltissimi prodotti per proteggere il proprio animale dai parassiti esterni.
La scelta dovrebbe sempre essere guidata dallo stile di vita dell’animale, dal suo luogo di residenza e dalla presenza di eventuali problematiche dermatologiche.
I prodotti orali sono spesso prodotti ad ampio spettro con rapida attività di azione per debellare pulci e zecche e altri parassiti del pelo. Sono particolarmente indicati in pazienti con dermatiti che richiedono shampoo frequenti, soggetti che si bagnano frequentemente (mare, fiume ecc..) o soggetti a rischio di contrarre parassiti da animali selvatici. I prodotti orali non hanno azione repellente.
La caratteristica di repellenza, presente in alcuni prodotti spot on (gocce che si applicano sul mantello) e in alcuni collarini, è particolarmente indicata in pazienti che risiedono in zone endemiche per leishmaniosi o che soggiornano in queste aree in estate.
È importante chiedere indicazioni al proprio veterinario, soprattutto se è previsto uno spostamento, in modo da utilizzare l’antiparassitario più adatto. Alcuni prodotti per cani possono essere estremamente tossici nei gatti quindi non andrebbero mai utilizzati sul proprio animale prodotti indicati per una specie diversa.
Le cause di prurito nel cane e nel gatto sono molteplici. Una delle cause più frequenti sono i parassiti del pelo.
I parassiti più comuni che causano prurito sono le pulci. Quando queste compiono il pasto di sangue inoculano la loro saliva che può scatenare una vera e propria allergia determinando la comparsa di lesioni cutanee e prurito intenso.
Un altro parassita, meno frequente, ma che causa un prurito estremamente intenso è il sarcoptes, responsabile della rogna sarcoptica. Il parassita è contagioso e può causare prurito anche nell’uomo.
Altre cause comuni sono le dermatiti allergiche, in particolare, l'allergia alimentare e la dermatite atopica che si associa frequentemente ad una ipersensibilità nei confronti dell’acaro della polvere o delle graminacee.
L’eccessivo leccamento è spesso manifestazione di una dermatite pruriginosa.
Le cause di prurito nel gatto sono molteplici, primo tra tutte le parassitosi del mantello come ad esempio le pulci. Queste possono potenzialmente contaminare anche gli ambienti domestici, per cui anche gatti che non hanno accesso all’esterno, potrebbero contrarle.
Altre cause frequenti sono l'allergie alimentare, e la dermatite atopica che si associa in molti soggetti ad una ipersensibilità nei confronti dell’acaro della polvere o delle graminacee.
Il cambio di odore potrebbe essere indicativo di un'infezione della pelle. Infatti sia le infezioni batteriche sia le infezioni da lieviti (ad esempio la malassezia) possono causare dermatiti umide, forfora o seborrea e un cattivo odore del mantello.
Il cattivo odore può essere anche percepito in caso di infezione auricolare. Questa si manifesta generalmente con la presenza di secrezioni ceruminose o purulente dal canale auricolare, scuotimento frequente della testa e grattamento auricolare. I soggetti, inoltre, spesso manifestano fastidio o dolore alla manipolazione delle orecchie.
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